L' Apolide

Sergio Giannitelli, analista e scrittore, nel suo romanzo L'Apolide ripercorre i luoghi da lui vissuti, luoghi sia fisici che mentali, della sua infanzia, del suo passato, sentendo il bisogno di rivivere dei ricordi talvolta anche traumatici. Vive a Roma, la sua vita è fatta di lavoro, giornate intere passate in laboratorio. Tutti i giorni, affacciandosi dalla finestra, vede un uomo, sembra conoscerlo, vorrebbe seguirlo e fermarlo per chiedergli chi è ma non trova il coraggio. Girando per la città i suoi pensieri si posano su eventi del passato. Ricorda che da bambino ci si riuniva con tutta la famiglia in case di campagna e un dettaglio affiora nella sua mente, quella dell'uccisione del maiale. Vivida si fa l'immagine di un uomo, il guardiano dei terreni di suo padre. Questi si era innamorato di una ragazza del circo, aveva tentato di conquistarla ma invano. Lei parte all'improvviso, perdendola definitivamente. Oltre al solito lavoro inizia a dedicarsi, ...